Amaranto

Amaranto

L’amaranto è una pianta originaria del centro America, alimento fondamentale per gli Aztechi e gli Incas. La pianta dell’Amaranto viene coltivata anche a scopo ornamentale, oltre ai chicchi sono edibili anche le foglie. Questa pianta, inserita tra i cereali perché molto affine ad essi come utilizzo in cucina, tuttavia non fa parte delle Graminacee e quindi non è un “vero” cereale, insieme al grano saraceno, la quinoa, il sagù e la manioca.

Proprietà: 
L’amaranto è un cereale ricco di fibre, vitamine dei gruppi B e C, con un contenuto elevatissimo di lisina e garantisce un ottimo apporto di ferro, calcio, fosforo e magnesio. E' un ottimo sostituto dei cereali perchè completamente privo di glutine e quindi adatto a chi soffre di celiachia. Grazie al fatto di essere particolarmente digeribile, è utile per chi soffre di problemi intestinali ed è adatto anche all'alimentazione di bambini piccoli e anziani. L'amaranto essendo molto ricco di proteine di alta qualità, è un valido alleato per chi decide di seguire un regime alimentare privo di carne e di derivati animali. Contiene infine acido aspartico, arginina, serina, alanina e acido glutammico, ha proprietà antiossidanti e aiuta ad abbassare gli alti livelli glicemici nel sangue.

Tabella valori nutrizionali amaranto bio relativa a 100 g:
  Kj   1430
  Kcal   339
  Grassi in g   4,80
  di cui acidi saturi   1,10
  Carboidrati in g   52,70
  di cui zuccheri   2,30
  Fibre alimentari   13,00
  Proteine in g   15,00
  Sale in g   0,03
  Sodio in g   0,01

 

Modalità di cottura:
L'amaranto non necessita di ammollo e, dopo il lavaggio, si cuoce  in due parti di acqua con un cucchiaino di sale marino integrale (magari assieme ad un'alga kombu): 
nella pentola a pressione occorrono 20 minuti 
nella pentola normale occorrono 30 minuti.
Non mescolare e, dopo la cottura, lasciar riposare 10 minuti a pentola coperta per permettere ai chicchi di terminare di gonfiarsi. I grani possono anche essere leggermente tostati con un filo di olio prima di essere cucinati. E’ preferibile cucinarlo in abbinamento a cereali (orzo, riso), o con verdure, con un conseguente miglioramento del sapore e del valore nutritivo.